30 maggio 2012

Morti di PIL

Sono 16, ad oggi, i morti di questo secondo terremoto emiliano. Almeno 13 di loro sono morti sul posto di lavoro. In capannoni nuovi o quasi nuovi, che però sono stati i primi a crollare.
Ieri sera, nel giornale radio di popolare network, l'inviato riportava la testimonianza di un operario marcocchino, mantenuto anonimo, che il suo datore di lavoro aveva minacciato di licenziamento se non fosse tornato al lavoro dopo il terremoto di domenica scorsa. Lui non si è piegato, e ieri non era al lavoro, il suo amico e collega invece aveva ceduto, e il suo nome oggi lo sappiamo. Si chiamava Mohammed, e in quel capannone ieri mattina ci è morto.

22 maggio 2012

Il mondo di Bersani

Ieri alla radio ho sentito Pierluigi Bersani dire che alle amministrative il suo partito ha indiscutibilmente vinto. Di primo acchito mi viene da ridere, delle 4 città principali (Palermo, Genova, Verona, Parma) il PD vince solo in una, quella in cui il candidato sindaco uscito dalle primarie era quello che non avrebbero voluto, e anche nelle altre città sostanzialmente perde ovunque vi sia un'alternativa che si pone alla sua sinistra, anche di poco. (1)
Comunque, preso dal dubbio, cerco dei dati percentuali (guardate le righe 'Italia') e da questi vedo che il PD percentualmente rispetto alle regionali di due anni fa ha perso circa il 40% dei suoi voti (se guardiamo alle amministrative delle stesse città, cinque anni fa, la perdita è minore, 'solo' circa il 20%). Certo, sempre meglio del PDL che ne perde più di metà, o della lega che ne perde l'80% (ma rispetto a 5 anni fa perde meno del PD), ma se l'italiano ha ancora un senso da qui a chiamarla vittoria ancora ce ne passa. E così mi viene un pensiero, il più facile, il più scontato: 'Ma Bersani in che mondo vive?'

17 maggio 2012

Lo sporco (lavoro) della Grecia

"Lo sporco della Grecia arriva fino qua", cantavano qualche anno fa i Ministri con una certa preveggenza. Lo sporco sta arrivando( in parte è già arrivato), ma forse dalla Grecia può arrivarci anche qualcosa di utile, ovvero lo 'sporco lavoro' di demistificazione che sulla loro pelle stanno producendo.
Con le ultime elezioni i greci hanno detto tante cose, in molti punti contraddittorie, ma con almenouna certezza: i greci non vogliono accettare i diktat della banca centrale europea e del fondo monetario internazionale: I partiti che appoggiavano questa soluzione (ND e Pasok) hanno raccolto solo 1 voto su 3. Quindi 2 votanti su 3 sono contrari al memorandum, e tra i non votanti (quasi 40% degli aventi diritto) questa percentuale è presumibilmente ancora maggiore.

9 maggio 2012

La FIOM e la giustizia Italiana

Antefatto. L'anno scorso la FIAT ha escluso dai benefici sindacali gli esponenti dei sindacati che non avevano sottoscritto il nuovo contratto, tra cui la FIOM. La FIOM però non si è rassegnata, e ha fatto causa alla FIAT in tutti i luoghi in cui questi diritti gli sono stati revocati. In queste ultime settimane stanno iniziando ad arrivare gli esiti di alcune di queste cause (vedi qui, qui e qui), da questi primi esiti si evidenzia un fatto: in italia non solo non è uguale per tutti, ma tra le stesse persone (anche se giuridiche) non è uguale nemmeno da luogo a luogo, infatti il giudice che si occupa del caso di Atessa dà ragione alla FIOM, mentre quello di Torino dà ragione alla FIAT. Credo che queste due sentenze, confrontate fra loro, siano la migliore spiegazione del perchè in Italia non abbia senso aspettarsi giustiza dalla magistratura.

8 maggio 2012

La paura

Leggevo ieri questo interessante articolo di @mazzettam in cui si dimostra come l'aumento di suicidi di cui tanto si parla non trovi corrispondenza nelle statistiche, nè in Italia nè in Grecia, e come questo aumento risutli solo scegliendo con cura quali dati considerare e quali escludere.
Dopo la lettura mi sono chiesto il perchè, allora, di questo tam-tam. Pigrizia dei giornalisti, che prendono per buona la notizia lanciata da un incauto senza verificarla? Potrebbe essere, ma in modo così capillare mi sembra difficil, e poi, tra tanti difetti, la pigrizia a Monti non gliela attribuisco, e anche lui ha avvalorato questa tesi in un suo discorso.
Allora forse la ricerca di un titolo che richiami l'attenzione? In parte sicuramente gioca anche questo, ma io credo che non sia una questione solo giornalistica, ma dell'intero sistema di "comando e controllo" (cit.) dell'Italia. Secondo me questo tam tam è una scelta cosciente, funzionale ad una modalità di gestione della società basta non più su 'il bastone e la carota' ma su 'il bastone e il bastone' L'obiettivo di questa modalità è costringere anche i non molti che non vi si sono ancora rassegnati all'approccio TINA (There Is No Alternative, non c'è alternativa), e quindi a rassegnarsi all'inazione.