20 settembre 2012

Serve pazienza

La notizia la potete leggere in molti posti in rete (ad esempio qui testo ed audio): in Francia un gruppo di studiosi indipendenti ha condotto in segreto un test di lungo periodo (due anni anzichè i novanta giorni obbligatori per protocollo) sul mais OGM Monsanto, arrivando ad affermare che sul lungo periodo è tossico e causa tumori.
Bene che si sia scoperto, meglio se verranno presi a breve provvedimenti per metterlo al bando, ma il punto centrale è un altro.
I risultati degli studi a 90 giorni sul mais Monsanto non vengono messi in discussione da questa nuova ricerca, nessuno ipotizza che siano stati falsificati o condotti senza rispettare i protocolli, quello che ci dice la nuova ricerca è che 90 giorni non bastano per stabilire se un prodotto (un cibo, una medicina,ma anche altre categorie merceologiche) ha o meno effetti dannosi.
Però i regolamenti prescrivono periodi di studio di 90 giorni quando non più brevi, e allora il vero problema è: quanti dei prodotti che sono normalmente in commercio hanno passato i test solo perchè questi sono troppo frettolosi? Servirebbe pazienza, ma non la si ha, perchè alle grandi multinazionali non conviene.
I tempi dei protocolli sono così brevi perchè le grandi multinazionali spendono montagne di denaro per stipendiare persone il cui lavoro è far pressione su parlamentari e governanti per approvare leggi e regolamenti richiesti dai loro datori di lavoro. I tempi dei protocolli sono così brevi perchè (anche) con questa insistenza riescono a far passare la logica che un profitto certo (per loro) vale più di un danno possibile (ad altri).
I tempi dei prorocolli sono così brevi perchè per i produttori la pazienza necessaria ad accertarsi che davvero un prodotto non abbia controindicazioni è un danno, ma per noi è una necessità. Bisogna trovare il modo di farglielo capire, e l'ovvia osservazione che il guadagno è la cosa cui tengono di più dovrebbe suggerire delle soluzioni.

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