25 giugno 2012

Parlare della decrescita

Prendo lo spunto da questa intervista che ho letto oggi, ma è solo l'ennesima occasione in cui vedo travisare il concetto di decrescita. Certo, quelli che, come me, condividono le posizioni della decrescita hanno una gran parte di colpa, prima nell'aver scelto male il termine, poi nel non aver sottolineato abbastanza le differenze tra varie 'versioni' di decrescita, ma 'non aver sottolineato abbastanza' è un concetto molto diverso da 'non aver detto'.
Coerentemente con quanto detto sopra, faccio prima di tutto una premessa: c'è una grossa differenza tra il pensiero che fa riferimento a Latouche (che nel seguito, per facilitare la distinzione indicherò con 'decroissance') e quello, credo solo italiano, che fa riferimento alle idee di Pallante e del 'Movimento per la decrescita felice'(nel seguito MDF). Delle due quella di cui mi interessa parlare è la decroissance, mentre sulle posizioni dell'MDF sono anch'io molto critico.

23 giugno 2012

Assenteista

Ultimamente su questo blog ho scritto molto poco, colpa di un'incapacità congenita di limitare le cose che mi metto a fare, con l'inevitabile conseguenza di trovarmi costretto a lasciarne indietro qualcuna. Stavolta il mio tempo lo sto mettendo nello scrivere un romanzo, che ovviamente prenderà molto tempo. Nel frattempo però mi è uscito questo racconto.
Buona lettura, e se volete lasciare un commento qui è ben gradito.

6 giugno 2012

La riservatezza delle forze dell'ordine

Stamattina sono incappato in questo video che documenta come due notav che volevano partecipare ad un presidio in solidarietà con il lavoratori della Miroglio, venuti dalla Puglia per protestare davanti alla sede centrale della loro azienda, vengano arrestati in modo inutilmente plateale. Aldià delle ragioni dell'arresto (curioso comunque confrontare le immagini del video con il modo in cui vengono riportate in articoli come quello di Repubblica), vorrei soffermarmi sull'ultima parte delvideo, quella in cui un carabiniere (dietro preciso ordine, udibile nel video) impedisce alla telecamera di riprendere.
Sarebbe bello pensare che si tratti solo di un caso isolato, ma è evidente che non è così. Numerose testimonianze riferiscono di come durante le manifestazioni chi fotografa o filma l'operato delle forze di polizia divenga spesso il bersaglio degli spari di lacrimogeni ad altezza uomo (a titolo di esempio cito i casi di Carlo Gubitosa del 3 luglio 2011 e di Alessandro Lupi il 24 luglio 2011).