25 febbraio 2014

12:47 strage in Fabbrica

Avvertenza: questa recensione contiene spoiler
12:47 strage in Fabbrica è un gran libro. La storia era già stata pubblicata in una versione precente a puntate su Carmillaonline, ma la versione cartacea mi è sembrata notevolmente migliore, con una geometria sullo sfondo a dar ordine alla scrittura volutamente caotica di Fattori e con un finale ancora più feroce di quello precedente.
Attraverso il protagonista l'autore ci descrive vari aspetti della vita in fabbrica, dalla catena di montaggio, agli uffici, ai momenti di socialità artificiosa in mensa o alle macchinette del caffè, tracciandone un quadro agghiacciante. Sicuramente la scrittura di Saverio Fattori, in questo come negli altri suoi libri, è deformante, ma non per questo astatta. Leggere questo romanzo è come guardare un'immagine attraverso una lente, le figure intere risultano storpiate, ma per contro si riescono a cogliere con un'assoluta nitidezza i dettagli, con la poco consolante scoperta che questi potrebbero benissimo incastrarsi nel nostro quotidiano che, per quanto apparentemente molto diverso, si finisce per dover ammettere in profondità molto simile a quello rappresentato. Nessuno può immedesimarsi in toto nel protagonista, eppure per me (penso per molti) è impossibile non rivedere sè stesso o la propria situazione nei numerosi 'ingrandimenti' di cui il romanzo è pieno, anche quando il proprio contesto lavorativo parrebbe non avere niente in comune con quello in cui si svolge l'azione.
Tutta la storia, a partire dall'annuncio che gli fa da incipit, se in apparenza sembra affermare l'inevitabilità degli eventi descritti, in realtà mostra continuamente vie d'uscita che il protagonista sarebbe ancora in tempo ad imboccare, fino all'ultima pagina. Anche quando l'atto è stato compiuto e apparentemente non vi sono più scelte disponibili all'eroe/vittima viene concessa ancora una possibilità di modificare (in parte, ma una parte non trascurabile) la propria posizione, ed è proprio perchè decide di non farlo che giunge alla tragica ammissione finale.
12:47 strage in Fabbrica è una lettura impegnativa, ma preziosa per allenarsi a riconoscere nel proprio quotidiano le similitudini con questa storia, e potersi tenere lontani da un destino simile a quello dei personaggi di questo libro.

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