24 gennaio 2014

Il treno subacqueo

Ora che è ufficiale che la baita Clarea è compatibile col paesaggio delle due motivazioni con cui si è dichiarata la sua abusività ne resta solo una, ovvero l'essere costruita 'in area esondabile'. Che indubbiamente è un motivo valido, sarebbe idiota costruire in area esondabile, giusto?
Però c'è un piccolo dettaglio, la baita Clarea si trova oggi all'interno del cantiere per il sondaggio che, se il progetto dovesse comlpetarsi, diverrebbe un tunnel per l'accesso di servizio alla galleria ferroviaria. Questo tunnel, è bene ricordarlo, è previsto che corra per circa 3 chilometri, in discesa, fino a raggiungere la galleria principale, quella in cui doverebbero transitare i treni (in entrambe le direzioni, secondo il progetto 'low cost')
A questo punto forse è lecito chiedersi cosa potrebbe succedere se ci dovesse davvero essere un'esondazione del torrente Clarea tale da investire la baita con forza sufficiente a causare danni. Bè, sicuramente una buona parte dell'accqua che investirebbe la baita finirebbe per entrare nel tunnel di servizio ed acquistare velocità, approfittando dei 3 chilomentri di discesa priva di ostacoli, raggiungendo con pieno slancio il tunnel in cui i treni dovrebbero transitare a 220 km/h, ed a quel punto indirizzandosi verso l'uscita di Susa (in quel tratto il tunnel è previsto vada in salita da Susa verso la Francia), fino ad incocciare un treno in arrivo da Susa, o, nel migliore dei casi, ad essere raggiunta da uno proveniente dalla Francia.
A voi non sembra curioso che, a chi si è tanto preoccupato del danno che può procurare una piccola baita in una valle disabitata non si sia posto questo problema?

9 gennaio 2014

Chi paga la luce?

Questo non è nemmeno un post, prendetelo come un tweet un po' più lungo per dare una notizia.
Circa tre mesi fa il centro sociale Gabrio ha occupato un nuovo spazio per permettere al comune di bonificare l'amianto nello stabile di via Revello. Appena entrati nel nuovo stabile di via Millio gli occupanti hanno cercato di farsi intestare la fornitura di elettricità, la cosa però è risultata più complicata del previsto, tanto che solo da ieri la fornitura, prima interrotta, è finalmente ripresa. Per arrivare a questo risultato però il Gabrio ha dovuto accollarsi tutto il debito del precedente intestatario (il comune di Torino) per un ammontare di circa 2000 euro.
Tutto qui, giusto in piccolo aneddoto, in caso qualche 'disinformato' voglia ripescare la favola del comune che paga le bollette ai centri sociali.