17 aprile 2014

Violenza ordinata

Recentemente la polizia italiana si è segnalate per due volte in quattro giorni per episodi di violenza gratuita (sabato e martedì), evidenziando una violenza sistematica delle forze dell'ordine che Marco Bascetta sul manifesto definisce "ordinaria" ma che a me pare pare più pertinente definire ordinata, in quanto la sua ripetitività evidenzia un ordine che pare difficile attribuire al caso, o a fantomatiche "mele marce". Come si faceva notare in un tweet del @LabCrash, più che alle mele bisognerebbe guardare all'albero.
Negli stessi giorni Gianni Tonelli, presidente nazionale del sindacato di polizia Sap si scaglia contro un appello sottoscritto da vari intellettuali per una manifestazione convocata per stigmatizzare lo sproporzionato accanimento della procura di Torino nei confronti di 4 notav (in carcere in regime di isolamento da mesi con l'accusa, tutta da dimostrare, di aver bruciato un compressore, negli stessi giorni in cui Marcello dell'Utri, condannato per mafia, veniva lasciato fuggire in Libano). Questi intellettuali (con particolare Erri De Luca, primo firmatario) vengono accusatida Tonelli di agire (volontariamente o meno) in modo da preparare un ritorno del terrorismo in Italia.
Lo so, non è una novità, in psicologia è un fenomeno noto, quello di attribuire ad altri le proprie intenzioni, ma pensare che quella riportata qui sopra sia una non-notizia sarebbe grave.

9 aprile 2014

Lionel Asbo

Posizionarsi su un caso limite (inventato) permette di cogliere con un solo sguardo lo stuolo di altri casi (reali) che si avvicinano a quello in oggetto, rendendolo perlappunto un limite, e non un'isola.
E' questo il meccanismo di Lionel Asbo, romanzo di Martin Amis, il cui protagonista è un concentrato del peggio che si possa pensare di un essere umano, e quindi un caso limite, e per questo utilissimo come punto di osservazione su due deserti umani: le sovrappopolate banlieus londinesi e le molto più rarefatte schiere dei neoVIP miracolati dai non talent (ma anche dal calcio). Il libro è perfetto nel rendere l'oscenità di Lionel Asbo, ma anche la pochezza di tutti coloro che gli stanno intorno, anche di quelli che si sforzano di migliorarsi, ma che nel loro tentativo sono zavorrati dal contesto, e per questo offre un quadro desolante che giustifica pienamente il sottotilo ("Stato dell'Inghilterra").